Adozioni internazionali: una storia straordinaria in tempo di pandemia
È stata una storia a lieto fine quella di due coppie adottive, in carico all’Istituto La Casa e ad Amici Trentini, che hanno potuto completare l’adozione e rientrare in Italia dalla Bolivia il 20 maggio durante lockdown e pandemia.
La coppia in carico all’Istituto La Casa era partita a febbraio per raggiungere Sucre, in Bolivia, e adottare due fratelli di 8 e 6 anni. Dopo la prima udienza davanti al tribunale, lo scoppio della pandemia ha imposto alla famiglia (i figli vengono affidati fin dai primi giorni alla coppia di genitori) l’obbligo di restare in casa e ha letteralmente bloccato il proseguimento dell’iter adottivo vista la chiusura di uffici e tribunali. La procedura boliviana prevede infatti due udienze davanti al tribunale oltre alle relazioni dei servizi sociali locali sull'integrazione familiare genitori-figli.
L’Istituto La casa e Amici Trentini, ente che seguiva l’unica altra coppia presente in Bolivia durante la pandemia, hanno messo in campo tutte le risorse, le competenze e le energie possibili. Le coppie e le due famiglie sono state assistite e sostenute per tutto il periodo dal punto di vista psicologico tramite colloqui a distanza. Dal punto di vista tecnico, istituzionale ed operativo i due enti hanno lavorato in sinergia e senza posa, 24 ore su 24, per sensibilizzare le diverse istituzioni italiane e boliviane coinvolte e far rientrare le due coppie, nonostante in quelle città il lockdown continuasse. In Bolivia le azioni si sono svolte tramite i referenti e i legali dei due enti autorizzati in loco. La Commissione Adozioni Internazionali (CAI) è stata molto attiva, sollecitando più volte l'intervento dell'autorità centrale boliviana per le adozioni e delle altre istituzioni coinvolte. I colloqui delle équipe sociali, per verificare l'inserimento familiare dei minori, si sono svolti in videoconferenza e, in tempo record, si è svolta l’udienza dei due tribunali che ha decretato l'adozione dei minori con emissione immediata della sentenza. I due enti autorizzati hanno potuto trasmettere la sentenza alla CAI che ha rilasciato, in poche ore, un'autorizzazione straordinaria all'ingresso per i minori in Italia. L'ambasciatore d'Italia in Bolivia, allertato dai due enti autorizzati ha prontamente emesso i documenti (Emergency travel document) per autorizzare i bambini a lasciare la Bolivia e ha anche organizzato lo spostamento interno dalle città in cui si trovavano le famiglie, Sucre e Cochabamba, a Santa Cruz. L’ultimo atto di questo percorso è stato imbarcare le due famiglie sul volo speciale organizzato dalla Farnesina per far rientrare anche altri cittadini italiani presenti in Bolivia.
La felice conclusione di questi due percorsi adottivi dimostra che la collaborazione tra enti autorizzati, autorità centrali dei vari Paesi, Farnesina e Ambasciate estere porta a risultati straordinari, anche in tempo di pandemia da Coronavirus.
Inoltre, tutti gli enti autorizzati italiani riuniti dallo scorso anno nel gruppo "Adozione 3.0", anche in questa occasione, sono stati di aiuto, collaborando con la Commissione Adozioni Internazionali (CAI) e tra loro, a favore delle coppie bloccate all'estero per la pandemia.